SensorTile.box: nasce in casa ST il plug & play per Internet of Things

Vi piacerebbe avere accesso all’Internet delle cose  partendo da una scatolina di 5 cm per 3? Potreste monitorare vostro figlio che dorme nella stanza accanto grazie al microfono digitale, tenere d’occhio la temperatura e l’umidità di casa o valutare lo stato di salute di un macchinario dalle vibrazioni registrate. Se poi siete esperti di Internet of Things (IoT) e appassionati di programmazione, le possibilità di studiare, sperimentare e programmare l’IoT diventano davvero infinite, grazie alle tre diverse modalità di utilizzo disponibili.

SensorTile.box non è un concetto nuovo, poichè eredita moltissimo dal suo antenato SensorTile, il modulo distribuito da ST a fine 2016 e diventato un caso di successo in tutto il mondo, grazie alle sue potenzialità di sviluppo e al SensorTile Curriculum, un corso introduttivo open-source di livello universitario realizzato in collaborazione con la UCLA (University of California at Los Angeles) e articolato in 8 lezioni, tutt’oggi disponibile. Da allora ST non si è mai fermata nel perseguire la sua duplice missione: da un lato supportare gli studenti di tutto il mondo nell’apprendimento delle vaste applicazioni dei sensori alla vita quotidiana tramite la tecnologia IoT, usando un nuovo ecosistema di insegnamento, aperto e in continuo avanzamento. Dall’altro innovare sempre di più aggiungendo potenza, caratteristiche, ambiti applicativi e facilità d’uso al suo modulo.

Ecco che allora molti più sensori (oltre a una SD card 64GB e una batteria al litio) vengono oggi racchiusi in una scatola leggera ma resistente e impermeabile (misura 57x38x20mm), pronta all’uso e collegabile, tramite la tecnologia Bluetooth® Low Energy, a qualunque smartphone. Sensori che rilevano informazioni su altitudine, umidità, temperatura e pressione, ma anche accelerazione e informazioni audio (grazie al microfono digitale incluso), solo per citarne alcune.

Già così costituisce un grande salto in avanti rispetto al suo predecessore, e sarebbe sufficiente a far ingolosire gli sviluppatori, ma SensorTile.box ambisce a diventare uno strumento per portare l’IoT a tutti: ecco che allora, anche grazie ad una piattaforma software in grado di “tradurre” i dati elaborati dai sensori, le modalità di utilizzo diventano tre. L’ Entry mode per i non esperti – grazie ad una interfaccia grafica semplice e intuitiva – permette di attivare e leggere vari sensori e applicazioni, fra i quali il pedometro, il monitoraggio delle vibrazioni, la registrazione audio, il compasso e il baby monitor. La modalità Expert invece, che comunque non richiede conoscenze di ambienti di sviluppo integrato (IDE) o di programmazione in linguaggio C, permette di creare applicazioni attivando selettivamente solo alcuni dei sensori disponbili, o di usare il Machine Learning per generare inferenze. Una modalità dunque interessante per coloro che vogliono iniziare ad utilizzare le piattaforme IoT. La terza modalità è detta Pro ed è dedicata a coloro che, competenti in materia, vogliono programmare nei loro IDE. 

La “scatola magica” non sarà venduta online ma tramite l’ecosistema dei Partner di ST, con l’obiettivo di far diventare questo modulo sempre più accessibile: tramite i Partner, che venderanno le loro “versioni” del SensorTile.box, ST permetterà al mercato di implementare nuove caratteristiche e applicazioni, per raggiungere sempre più utenti e soddisfare più bisogni. Di fatto a breve, la SensorTile.box che ST mostrerà e presenterà in occasione di eventi, convegni e conferenze non sarà quindi l’unica versione disponibile.

Insomma, l’accesso all’Internet delle cose, con SensorTile.box, è davvero solo all’inizio.

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