Quando l’elettronica incontra la musica

Dalle passioni di due palermitani nasce un nuovo distorsore a controllo digitale con display integrato

La passione per la chitarra e la passione per l’elettronica. Due amici le hanno messe a fattor comune a Palermo, creando un innovativo distorsore analogico per chitarra che potrà diventare un nuovo standard tra i musicisti. Ad averlo progettato sono Giulio Zoppi, ingegnere elettronico presso il centro di progettazione STMicroelectronics di Palermo e grande appassionato di chitarra, e Giuseppe Romano, perito elettronico, anch’egli esperto di elettronica (in passato responsabile dell’assistenza tecnica Fender per la Sicilia occidentale) a sua volta bassista nella tribute band a Lucio Dalla “Futura“. Conosciutisi attraverso la musica, durante il lock down della scorsa primavera si sono dati da fare.

Giulio Zoppi

«Abbiamo avuto più tempo libero –  racconta Giulio – e abbiamo pensato di capitalizzare questo periodo di difficoltà investendo in qualcosa di produttivo in ambito musicale: visto che uno degli effetti a pedale più utilizzati dai chitarristi è il distorsore (rigorosamente analogico), abbiamo pensato di realizzare la nostra versione, completamente analogica ma arricchita di tutte le potenzialità offerte dal controllo digitale». È nato così, dopo oltre sei mesi di lavoro, il prototipo del loro distorsore elettronico, che permette al chitarrista di gestire centinaia di diverse sfumature di distorsione, boost e overdrive passando dall’uno all’altro con la semplice pressione di un tasto.

Centinaia di suoni in preset, senza alterazioni.

È così possibile spaziare da un suono rock&roll a sonorità blues fino alle timbriche del rock più duro senza alterare il meccanismo analogico alla base della creazione del suono, che rimane lo standard apprezzato dai musicisti. «Oggi – spiega Giulio – i suoni distorti si gestiscono con uno o più pedali boost/distorsori/overdrive configurati in modo diverso. Con il nostro dispositivo è come avere tantissimi pedali configurati in modo diverso, memorizzati in preset richiamatili tramite il controllo digitale».

esempio di serie di effetti a pedale assemblati in una pedaliera
Giuseppe Romano

Non solo. «Stiamo anche lavorando alla portabilità della configurazione – aggiunge Giuseppe Romano – per consentire al chitarrista di esportare i propri preset su una SD card da inserire in altri apparati identici, senza dover portare con sé tutta la pedaliera. Cerchiamo di rispondere alle esigenze dei musicisti: spostamenti e settaggi più facili degli strumenti ovunque si vada e risparmi sui costi». Nel distorsore elettronico concepito dai due siciliani l’innovazione sta nel coniugare il suono analogico con la potenza del controllo digitale a cui si aggiungono tante funzionalità innovative (non ottenibili in un dispositivo tradizionale basato su switch e mano- pole) e un’interfaccia efficace ed intuitiva. Il “cuore” è un microcontrollore della famiglia STM32 di ST. Al momento, dicono i due, «stiamo testando il nostro prototipo con la collaborazione di tanti professionisti del settore. Abbiamo avuto feedback ottimi ricevendo tanti suggerimenti interessanti. Uno dei punti di forza del nostro distorsore è anche il display integrato. Utilissimo».

immagine del prototipo in fase di realizzazione
immagine del prototipo in fase di realizzazione

Insomma, un’avanguardia tutta made in Sicily che ambisce ad acquisire una posizione di riferimento sul mercato. L’ obiettivo adesso è «avere un oggetto ingegnerizzato per la produzione entro la prossima primavera – dice Giuseppe – e poi decideremo quale opzione intraprendere: una produzione diretta, strada più complessa, oppure vendere il progetto ad un`azienda del settore». Si dovrà anche capire il posizionamento (costo) del prodotto sul mercato, che dovrà essere competitivo rispetto al valore dell`insieme dei pedali che andrebbe a sostituire, ciascuno dei quali supera facilmente il valore di 200 euro. Intanto, «il nostro obiettivo – dicono i due inventori/musicisti – è concludere il prima possibile, ma col massimo livello di completezza, questo “gioco” che impegna interamente il nostro tempo libero». Poi sarà solo musica. 

di Gianluca Reale

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