Il prodotto dell’italiana Kintana presentato al CES di Las Vegas, tra IA e sensori di ST
Avete bisogno di una tata? Adesso c’è Morestech, una sorta di piccola tata phygital, in parte fisica e tanto digitale. Si tratta di un dispositivo domotico dedicato ai bambini che consente ai genitori di seguire il percorso di apprendimento e monitorare i parametri vitali (respiro, temperatura, battito cardiaco) dei figli mentre giocano con contenuti basati sul modello educativo della token economy (ovvero, un sistema di supporto alla modifica dei comportamenti, articolato in una lista di attività obiettivo che vengono rinforzate tramite la vincita di piccoli premi o token).
COS’E’ Morestech
Sviluppato con un’interfaccia intuitiva e colorata, Morestech è stato creato da Kintana, spin-off del Gruppo Pea sul fronte digitale. Il prodotto permette di creare fino a 2 profili genitore e 9 profili bambino, integrando diverse funzioni:
- un’agenda dove genitori e bambini possono annotare le attività e i progressi quotidiani;
- un’app per creare infinite storie, sempre a lieto fine, a partire dagli input del bambino grazie a un sistema che sfrutta l’intelligenza artificiale;
- uno storyteller che tiene in memoria le storie generate, e aiuta il bambino a leggerle o raccontarle con l’ausilio di una voce narrante;
- una sezione che permette di incentivare il bambino a comportamenti positivi e premiarlo al raggiungimento degli obiettivi.
E poi funzioni di “baby monitor” che permette di collegarsi da remoto alla stanza del piccolo per comunicare o controllare lo stato di salute tramite i sensori integrati al dispositivo e anche un “diario” che permette a papà e mamma di annotare tutte le informazioni relative alla crescita e alla salute del figlio: peso, altezza, allergie.
IN VETRINA A LAS VEGAS
Prodotto ideato e realizzato in Italia, è stato selezionato tra i 50 progetti innovativi che ICE (Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane) ha ospitato nell’Italian Pavilion al CES, il Consumer Electronics Show di Las Vegas, lo scorso gennaio.
«È andata molto bene – racconta Paolo Rigobello, general manager di Kintana – è stato un successo per tre motivi: Amazon ha presentato un prodotto con le stesse funzionalità e ci ha riempito d’orgoglio constatare che siamo sulla direzione giusta. Non c’è concorrenza diretta perché il nostro Morestech si colloca in una fascia di mercato diversa da quello del gigante americano. Non ci rivolgiamo a una nicchia di fascia alta. In secondo luogo – prosegue Rigobello – la platea del CES ci ha permesso di dialogare con quasi tutti i ministri dell’Istruzione dell’Unione Europea e, terzo, di avviare contatti con distributori di prodotti elettronici indiani per poterlo produrre e commercializzare nei Paesi di quella parte del mondo. Infine, la visibilità che abbiamo avuto su stampa e canali di comunicazione per il nostro prodotto edutech è stata una cassa risonanza importante».
I SENSORI DI ST
Morestech è anche frutto di una collaborazione avviata con STMicroelectronics. «Una cooperazione consolidata – spiega il manager di Kintana – che viene da contatti comuni, come quelli del nostro reparto R&D con gli atenei di Torino dove ogni mese proponiamo un hackathon per scovare nuove idee e talenti. Il nostro prodotto si sviluppa a partire da due componenti, hardware e software. Tenevamo a dargli una base di italianità e abbiamo cercato un partner nel nostro Paese che avesse chip pronti e maturi per le funzionalità che avevamo in mente. ST, che è un leader del settore, ci ha fornito i suoi sensori nati per l’automotive e ha collaborato attivamente e con grande disponibilità nella scrittura del firmware necessario per modificarli ai fini dell’utilizzo nella nostra applicazione mobile».
In Morestech sono presenti un sensore di prossimità e temperatura e un security chip che riporta i dati, temperatura e battito cardiaco, ad esempio, trasmessi dall’hardware all’applicazione. La tecnologia blockchain garantisce assoluta privacy. Inoltre, il Baby monitor integrato permette di accedere in videochiamata da remoto, tramite un canale criptato. Una caratteristica importante per un dispositivo che si rivolge ai bambini.
L’AI PER CREARE STORIE
Ma oltre ai sensori che permettono di rilevare tanti dati utili a monitorare i piccoli, la componente AI è l’innovazione fondamentale. «Nell’applicazione mobile – aggiunge Rigobello – c’è un sistema di AI che ha lo scopo di interagire col bambino nella vita quotidiana, grazie a una sorta di chatbot che risponde in stile Alexa. È un nostro brevetto, italiano ed europeo: abbiamo creato un cantastorie basato su AI al quale il bambino può dare input chiedendo di creare una storia da raccontargli. L’AI è progettata per rispondere sempre con una storia nuova, completamente inedita».
TARGET BAMBINI E STOP OBSOLESCENZA
Morestech è pensato per i bambini dai 3 ai 12 anni, la soglia da cui poi i giovani si spostano su altri dispositivi. «Si tratta di un segmento poco presidiato – spiega ancora il general manager di Kintana – che richiede la massima sensibilità sui dati. I genitori cominciano ad essere nativi digitali, a scuola si usano sempre più i supporti digitali invece che i libri cartacei. E quindi, ad esempio, il dispositivo è già una sorta di avviamento all’uso dei tablet nelle aule scolastiche. Tra l’altro, uno dei nostri obiettivi, è che si possa usare la nostra applicazione anche con dispositivi obsoleti, vecchi iPad o smartphone altrimenti destinati allo smaltimento, consentendo di risparmiare e allungare la vita dei devices, in linea con la strategia generale del nostro gruppo».
LA ROADMAP: ASSISTENZA ALLO STUDIO
La progettazione di Morestech è in evoluzione, secondo una roadmap già definita dall’azienda da qui a un paio di anni. «Adesso – rivela Rigobello – stiamo cercando un seeding di investitori che ci possano portare a commercializzare il prodotto: stiamo procedendo lato software e hardware e cerchiamo un partner industriale per andare in produzione. Per il 2026 prevediamo un’evoluzione di Morestech nell’assistenza allo studio. Stiamo istruendo l’intelligenza artificiale affinché possa insegnare a giocare ai bambini, sostituendosi agli youtuber per promuovere un ambiente più sicuro. Questo ci consentirà poi di facilitare l’apprendimento di materie come la storia o altre, fornendo spiegazioni in un linguaggio adatto ai più piccoli».