Una donazione particolare quella dei colleghi di ST Napoli nei confronti dell’ospedale Cotugno di Napoli, centro di riferimento nazionale per le malattie infettive che ha sede a Napoli. Grazie ad un servizio di SKYNEWS UK hanno osservato che i sanitari utilizzavano le stesse maschere piene facciali in uso nel loro laboratorio Central R&D Analog, MEMS & Sensors di STMicroelectronics a Napoli.
A marzo infatti SKYNEWS UK nota che non c’erano contagiati fra il personale sanitario, dai medici agli operatori, dell’Ospedale Cotugno e manda una troupe a vedere come mai. Il servizio fa emergere i quattro punti chiave della strategia di protezione di chi ci lavora, nonostante i 200 pazienti Covid19 ospitati al momento del picco: guardie di sorveglianza in tutti i reparti e corridoi, un percorso di disinfezione automatica che somiglia allo scanner di un aeroporto, isolamento fra malati e fra malati e resto del reparto (con il quale si comunica attraverso una finestra) e infine tute ermetiche e maschere facciali (simili a quelle antigas) per lo staff.
Andrea Di Matteo vede il servizio su Skynews e riconosce maschere simili a quelle che usa insieme al suo team nel laboratorio di cui è responsabile. Contatta la dirigenza dell’ospedale e dona sei maschere facciali non monouso con relativi filtri, guanti, e occhiali di protezione. Un piccolo gesto per esprimere solidarietà e vicinanza al personale medico del Cotugno.
Andrea e il suo team di una decina di ricercatori usano questi dispositivi di protezione nelle attività quotidiane di laboratorio perché conducono attività a potenziale rischio di contaminazione. Per esempio, in alcuni macchinari (chiusi ermeticamente) per la sintesi e il processo di materiali piezoelettrici si utilizza il piombo, le cui polveri sono considerate cancerogene.
Inoltre, il team utilizza e stocca oltre 200 sostanze chimiche per le attività di sviluppo e formulazioni di materiali nel campo dei piezoelettrici ed è fortemente impegnato nelle attività di caratterizzazione ed affidabilità, che comprendono indagini morfologiche, termomeccaniche elettriche e ottiche sia a livello della fetta di silicio sia del dispositivo.
Le sperimentazioni e le formulazioni fanno sì che i materiali acquisiscano le caratteristiche e le proprietà necessarie ad ottenere attuatori piezoelettrici per realizzare sensori che sono utilizzati nelle testine per stampanti, negli speaker e nei trasduttori ad ultrasuoni per applicazioni come sensori di prossimità, elementi delle probe ecografiche e sensori di flusso.
Per quanto riguarda l’ospedale, i dipendenti di ST non si sono fermati alle maschere e hanno donato i fondi raccolti fra loro ad aprile e raddoppiati dall’azienda. A maggio hanno invece donato 10 ventilatori polmonari. E a proposito, ci sono stati casi positivi in seguito fra il personale del Cotugno, anche se in numero limitatissimo e con esito favorevole.
L’organizzazione funziona!