Internet delle Cose: ST mette il turbo all’industria italiana con i Proof of Concept Center

Se sai poco di elettronica ma hai in mente un prodotto che potrebbe migliorare grazie ad essa allora il PoC fa per te: dall’inglese Proof of Concept, si tratta di uno spazio fisico aperto a tutti nel quale è possibile rendere concreti nuovi progetti di Internet of Things (o Internet delle Cose), anche senza disporre di grandi conoscenze di elettronica. Questo grazie ad un ecosistema di competenze diverse, che include aziende, Università, esperti di elettronica, integratori di sistema e distretti territoriali.

Li ha aperti in Italia STMicroelectronics, leader nel mondo dei semiconduttori che, insieme ai suoi clienti, lavora per rendere sempre più intelligenti le automobili, le fabbriche, le città e le abitazioni.

E continua ad aprirli: testimone di questo percorso di crescita è IoT Cube, spazio a forma di cubo il cui programma di attività è stato inaugurato a Padova il 13 febbraio presso Start Cube, l’incubatore di Galileo Visionary District, il Parco Scientifico e Tecnologico di Padova.

Lo spazio è ora aperto a piccole e medie imprese, start up, docenti e studenti e dedicato alla formazione e all’approfondimento delle tecnologie abilitanti l’innovazione.

  • Quattro incontri sono già in programma: 28 febbraio (15:30-18:30): “Internet of Things, un nuovo paradigma per i Big Data”
  • 25 marzo (17-19): “IoT e Design: nuovi modi di fare interagire gli oggetti”
  • 22 aprile (10-13): “Revamping 4.0: connetti, controlla, migliora”, ovvero la trasformazione dell’azienda in Industria 4.0 tramite IoT senza sostituire i macchinari già presenti in azienda
  • 28 maggio (16:30-18:30): “IoT: nuove soluzioni, sfide e linee guida”.
Non solo formazione

Il PoC permetterà di accelerare i tempi di sviluppo di progetti che utilizzino l’elettronica per portare innovazione nei campi più diversi, dall’agricoltura alla cura della persona, dall’arredo all’abbigliamento, dall’auto allo sport e al fitness, oltre al vasto campo dell’automazione.

“Chi si rivolge ad un PoC non deve necessariamente conoscere le complessità dell’elettronica. Deve invece avere l’idea di un nuovo prodotto o di una nuova funzione per un prodotto esistente e si deve chiedere se l’elettronica può aiutarlo a realizzare la sua idea. Per fare un esempio, un’azienda, una start up o un team di studenti possono chiedersi se c’è un modo di sfruttare le scarpe per raccogliere dati sull’ambiente in cui vengono calzate e dare informazioni in più al loro proprietario o alla comunità in cui vive”, chiarisce Luciano Pini di STMicroelectronics, “Noi di ST facciamo confluire le competenze acquisite lavorando a stretto contatto con grandi, medie e piccole aziende che realizzano applicazioni, diamo la possibilità di accedere a integratori di sistema che aiutano a realizzare prototipi e sistemi pronti per la produzione, e offriamo supporto per identificare le tecnologie giuste: in due parole, rendiamo veloce, semplice ed economico il passaggio dall’idea al prodotto commerciale”.

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