Quanti modi ci sono di fare innovazione? Luigi Coppolino, docente di Architettura dei Sistemi a Microprocessore presso l’Università degli Studi “Parthenope” di Napoli, ha innovato grandemente la metodologia del suo corso per gli studenti del terzo anno del corso di laurea triennale in Ingegneria delle Telecomunicazioni e Ingegneria Informatica, Biomedica e delle Telecomunicazioni. Il professore ha centrato il 100% delle lezioni in laboratorio. Lezioni teoriche su come funzionano i sistemi basati su microprocessore sono state precedute [o sostituite] da lezioni pratiche in laboratorio per accompagnare gli studenti a sviluppare sistemi reali, riducendo anche il tempo dedicato generalmente in laboratorio ai simulatori. Così concetti che generalmente sono anticipati nella spiegazione teorica, sono stati invece introdotti dall’esperienza pratica. I sistemi sono stati sviluppati principalmente su board STM32. E senza ridimensionare i contenuti del corso, che sono rimasti gli stessi. Inoltre quasi il 50% degli studenti ha scelto di portare all’esame un proprio progetto realizzato su queste board. La parte applicativa verrà ulteriormente intensificata dal professor Coppolino durante il prossimo corso che inizia a marzo, visto l’entusiasmo degli studenti sia durante il corso sia quando, dopo aver sostenuto l’esame, hanno presentato i progetti a STMicroelectronics, l’azienda che aveva offerto le board. “Un’esperienza che ha motivato i ragazzi e ha fatto loro vedere le cose con maggiore concretezza, tanto da essersi impegnati più di quanto era loro effettivamente richiesto.”, commenta Coppolino. Quasi un’esperienza lavorativa, grazie all’interesse mostrato dall’azienda nei progetti da loro presentati.