Il team dell’Università di Catania a fine febbraio parteciperà al Mbzirc, una delle più prestigiose gare internazionali di robotica
Pronti a sfidare le migliori università del mondo. Al Dipartimento di Ingegneria elettrica elettronica e informatica, il team dell’Università di Catania è al lavoro. Si perfezionano i software di controllo, le strategie testate in ambiente virtuale, si assemblano i droni e il robot “muratore” che dovranno essere spediti a breve ad Abu Dhabi per partecipare – il 23 e 24 febbraio – alla seconda edizione del Mbzirc, il Mohamed Bin Zayed International Robotics Challenge, la competizione di robotica che mette sul piatto 5 milioni di dollari tra premi e sponsorship.
Fra i 31 team selezionati c’è pure quello dell’Università di Catania, composto da studenti del corso di laurea in Automation engineering and Control of complex systems (Salvo Caserta, Alessia Li Noce, Pietro Caruana, Gaetano Ferrigno, Gabriele Arena, Antonio Zappalà, Lily Cutaia, Maria Francesca Cusimano, Claudio Curto) e del corso di laurea in Informatica (Alessio Piazza, Rosario Leonardi), da 4 dottorandi (Fabio D’Urso, Giuseppe Sutera, Francesco Ragusa, Luca Guarnera ) e 3 assegnisti di ricerca (Luciano Cantelli, Dario Guastella, Antonino Furnari). Alcuni di loro hanno partecipato nel 2017, alla prima edizione. Il team catanese si piazzò al quarto posto.
«Dove vogliamo arrivare quest’anno? Primi naturalmente. Ma siamo orgogliosi, partecipare significa già che anche l’Università di Catania è una realtà di eccellenza in questo campo», dice Gabriele Arena, uno degli studenti alla prima esperienza. «In quest’anno e mezzo di lavoro per partecipare a Mbzirc abbiamo imparato tantissimo, questo ci ha già arricchito parecchio», aggiunge Lily Cutaia, una delle tre studentesse che fanno parte del team.
A seguirli c’è un team di docenti dell’ateneo: Giovanni Muscato (ordinario di Robotica), Corrado Santoro (associato di Informatica), Sebastiano Battiato (ordinario di Informatica) e Giovanni Maria Farinella (associato di Informatica). «Partecipare – spiega Muscato, coordinatore della squadra – è già un buon risultato, abbiamo superato già tre fasi di dura selezione e adesso andremo alla gara finale per competere alla pari con alcune delle più prestigiose università al mondo nella robotica che vengono dagli Usa, dalla Cina e dal Giappone, dall’Australia e anche dall’Europa, compresi gli altri due team italiani ammessi, la Scuola Superiore Sant’Anna e l’Università di Pisa».
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La sfida
La squadra dell’università etnea parteciperà a due delle quattro “challenge” previste dalla competizione. La prima, prevede l’utilizzo di droni che in modo autonomo devono inseguire un drone “preda”, catturare una palla e depositarla in un luogo prefissato, individuare dei palloncini e farli esplodere. «Per questa sfida – spiega Giuseppe Sutera, che si è occupato prevalentemente della progettazione Cad delle parti assemblate su droni e robot – abbiamo sviluppato una squadra di droni dotati di un sistema di visione per il riconoscimento del drone preda. Uno di loro avrà una pinza che dovrà catturare la palla».
In laboratorio si monta anche il robot terrestre che gareggerà nella seconda challenge. «L’abbiamo progettato e costruito – spiega Luciano Cantelli, anche lui “veterano” di Mbzirc – tutto noi, è dotato di un braccio mobile che avrà il compito di raccogliere dei mattoncini colorati e costruire un muro». Ad affiancare il robot ci saranno anche dei droni per sollevare, trasportare e rilasciare i mattoni, «grazie a una piastra magnetica che abbiamo interamente progettato e stampato», aggiunge Dario Guastella, illustrando il meccanismo.
In cooperazione
«Vorrei sottolineare – aggiunge Muscato – che il supporto tecnico e logistico di STMicrolectronics, in particolare quello del System Lab diretto dall’ingegnere Nunzio Abbate, è stato fondamentale. Senza non avremmo potuto partecipare. Ci hanno aiutato a risolvere problemi tecnici e progettato con noi alcune parti del robot». Collaborazione che nasce dal rapporto ormai consolidato fra l’azienda, il Dieei e il gruppo di robotica. «In ST siamo molto attenti alla robotica – spiega Yuri Ciardo, Automation and Motion control application team manager dell’azienda – e sostenere la partecipazione a manifestazioni come quella di Abu Dhabi ci permette anche di vedere come le tecnologie ST vengono applicate in contesti di ricerca e competizione, per poi domani arrivare al mercato reale. Al team abbiamo fornito componenti elettronici, sensori inerziali, dispositivi di motion control, attuatori, microcontrollori necessari a comandare i robot e tutte le piattaforme per lo sviluppo. Per il resto – conclude – sono gli studenti a disegnare i robot e programmare gli algoritmi che li guideranno.È bello vederli all’opera e vorrei che tutta la città tifasse per loro».