Cambiano le modalità dei percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento (o PCTO, una volta “alternanza scuola-lavoro”), anche in STMicroelectronics. Il lockdown e lo stop alle attività in presenza hanno fatto rimodulare le iniziative realizzate da ST con le scuole del territorio. Per adesso stop alle esperienze dirette in azienda, e ricorso a progetti a distanza. Una modalità che «comunque potrà esserci utile anche in futuro, per coinvolgere scuole e studenti di territori più lontani rispetto alle sedi dei nostri siti in Italia», spiegano Valeria Riva e Maddalena Casiraghi, rispettivamente HR Recruiting & University relations e HR Staffing & Internal Mobility. Sono loro che si occupano di gestire i percorsi per le competenze trasversali. Così, dal 16 giugno, prenderà il via un format di seminario a distanza, dieci ore suddivise in sessioni di un paio d’ore ciascuna. Un primo “esperimento” che vedrà protagonisti l’Istituto di Istruzione Superiore “A. Einstein” di Vimercate (10 gli studenti coinvolti) e l’Istituto E. Breda dei Salesiani di Sesto San Giovanni, gestito da Opere Sociali Don Bosco (14 gli studenti coinvolti). Si tratta di «due eccellenze del territorio» e i ragazzi coinvolti studiano già materie STEM. I seminari si svolgeranno sulla piattaforma Microsoft Teams. Un’ora e mezzo di presentazioni in video, e poi una mezz’ora di dialogo diretto tra gli studenti e gli speaker ST.
Percorsi ad hoc
«Ci teniamo a continuare i progetti PCTO – dicono Riva e Casiraghi – anche perché le scuole hanno continuato a chiederci se c’era la possibilità di fare qualcosa da remoto per mantenere il legame. Così abbiamo ideato questi percorsi ad hoc. Con il lockdown e le difficoltà legate alla presenza sul sito, infatti, abbiamo deciso di offrire lo stesso un percorso di presentazione aziendale, su parti del processo produttivo e su alcuni settori su cui ST sta puntando molto, come lo smart driving. Ma anche un percorso di orientamento sulle figure professionali presenti in ST, che dia ai ragazzi un’idea completa del percorso, anche accademico, che è necessario per raggiungere quelle posizioni lavorative».
ST ha sempre guardato alle nuove generazioni e al territorio. Prima del lockdown i percorsi di alternanza scuola-lavoro nell’Italia continentale erano svolti in presenza. «Proponiamo i percorsi di alternanza scuola-lavoro dal 2015, avevamo cominciato con poco più di una decina di ragazzi e ragazze, ma l’anno scorso ne abbiamo ospitati più di 60 nei nostri siti di Agrate, Castelletto e Aosta. Complessivamente abbiamo attivato progetti di alternanza con una cinquantina di scuole in tutta l’Italia continentale e in genere diamo priorità a studenti che provengono da percorso scolastici STEM, quindi agli istituti a indirizzo scientifico, tecnico o professionale. Per ST è un investimento sul territorio e sul futuro», raccontano.
Sino al lockdown gli studenti sono entrati “dentro” l’azienda, «in coppia, in modo che si potessero dare man forte l’uno con l’altro e, negli anni, abbiamo visto che questa scelta è molto apprezzata dai ragazzi». Percorsi di 2, 3 o 4 settimane, spesso attivati proprio a giugno, o anche in altri periodi dell’anno scolastico, quando non sono previste lezioni. E a tutti gli studenti che entrano per un progetto PCTO «viene fatta anche una breve formazione sulla sicurezza in azienda, esattamente come avviene con i neoassunti», aggiunge Valeria.
Come una vera esperienza aziendale
«Nel corso delle attività poi – continua Valeria – il nostro obiettivo è far vivere loro una vera esperienza aziendale, farli affacciare per la prima volta al mondo del lavoro, far loro capire com’è la nostra realtà, incontrare professionisti del mestiere, aiutarli a capire quale percorso intraprendere verso il loro futuro lavorativo». Agli studenti vengono in genere affidati dei task da portare a termine, ad esempio l’aggiornamento dell’intranet in italiano e in inglese, con l’acquisizione di nuovo materiale, compiti che permettono loro di dire “questo l’ho fatto io”. Un modo in cui svolgere un servizio per l’azienda e imparare a utilizzare una piattaforma tecnica. Uno scambio, che avviene sotto l’osservazione dei tutor aziendali, i dipendenti di ST incaricati di seguire gli studenti in tutto il loro percorso, anche a mensa.
Feedback dai ragazzi e ragazze che vivono questa esperienza? «Ad ogni studente facciamo un‘intervista a conclusione del progetto – dice Maddalena – e in genere sono molto contenti del progetto svolto in ST. Quello che emerge è proprio la soddisfazione di entrare in una realtà grande e complessa, ma che poi diventa accogliente e nella quale si apre un mondo dal punto di vista professionale, formativo, ma anche umano. Il rapporto con i nostri tutor è fondamentale. E poi, la soddisfazione maggiore degli studenti è fare un’esperienza coerente con gli studi che hanno scelto».
Se questa era la formula pre-Covid, a cui vanno aggiunte tutte le iniziative, i seminari e le visite organizzate ogni anno insieme a diverse scuole per una o più classi dello stesso istituto, per adesso si agirà con un percorso a distanza. In attesa di riattivare anche i percorsi in presenza.